RUBRICA: APRIRSI AL MONDO

APRIRSI AL MONDO

Quando mi è stato chiesto di scrivere un articolo sul perché i giovani dovrebbero impegnarsi nel sociale confesso che non ritenevo di poter assolvere a tale compito. Pensando però poi all’argomento suggerito, dentro di me quelle parole si sono trasformate in altre. A mio parere, impegnarsi nel sociale vuol dire semplicemente donare un po’ del proprio tempo e dell’essere giovane per aiutare qualcun altro. Ecco che allora diviene più facile esprimere quello che mi ha spinta ad impegnarmi e a donare un po’ di me stessa. Donare ed aiutare sono due verbi che purtroppo non vengono molto considerati oggi,
soprattutto dai giovani, ma che in realtà dovrebbero invece far parte della vita di ognuno di noi. Negli ultimi cento anni quattro delle nostre generazioni di ventenni hanno perso la vita nelle guerre mondiali e ci è stato detto che non avremmo mai più chiuso gli occhi di fronte a tali tragedie. Poi hanno continuato a susseguirsi altri massacri su massacri, ed ora stanno sorgendo muri in tutta Europa, campi di raccolta in Libia che assomigliano a lager, e dovremmo ancora una volta chiudere gli occhi.
Ecco perché ritengo invece che cominciando a dare un po’ di noi, nei nostri paesi e nelle nostre comunità, porterà forse a tenere aperti i nostri occhi, a vigilare sui nostri diritti fondamentali facendo in modo che tutti ne godano. Per quel che mi riguarda io ho trovato la mia strada nel donare ed aiutare gli altri nei seguenti progetti che spero abbiano seguito: l’associazione di volontariato della Protezione Civile, volta al pronto intervento in caso di calamità naturali e alla tutela del territorio, che mi ha portata a conoscere persone di diverse età, con diverse esperienze in campo lavorativo e non, ma con un obiettivo comune. Il progetto del gruppo cooperativo Goel Bio, che mi ha insegnato che anche con semplici progetti ed iniziative, possano contrastare la mafia e l’importanza del togliere valenza economica alle organizzazioni mafiose. Il progetto “Polis” voluto da un gruppo di giovani dell’oratorio, che propone agli stessi di conoscere meglio la cittadinanza e la società, l’essere parte attiva della comunità di Novellara. Queste esperienze mi hanno permesso di avvicinarmi ad altri giovani con diverse idee, ma uniti nel pensare che l’impegno verso gli altri sia una strada comune per una società più giusta e felice. L’aprirsi ed essere presenti sul territorio, mi permette anche di conoscere diverse realtà e diversi modi di pensare all’interno del nostro comune così ricco di abitanti che provengono da varie parti del mondo. Per questo mi sento di dire a tutti i giovani, di Novellara in particolare, di non essere indifferenti, di non chiudersi nel mondo spesso ambiguo dei social network, ma di provare emozioni vere e di provare a sognare in grande. Impegnarsi dove ci si sente più utili, sia esso la Protezione Civile, Croce Rossa, associazioni di volontariato, sport, cultura, medicina o altro. Ognuno scelga ciò che il suo animo gli suggerisce, ma decida di uscire dalle mura della sua casa per aprirsi al mondo ed alla nostra società. Solo così i nostri occhi rimarranno sempre aperti e vigili, che non siano muri ma orizzonti su cui possiamo sempre rispecchiarci.

Elisa Rupi

Per fare funzionare un gruppo di protezione civile, oltre ad impegno tempo e volontà, occorre anche un impegno economico.
Con un contributo potremmo portare avanti i nostri progetti.
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARI PER LA PROTEZIONE CIVILE “NUBILARIA”
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