-Notiziario periodico sulle buone pratiche di Protezione Civile-
“C’era una volta un uomo e la sua passione “, così talvolta iniziano le biografie, vere o presunte, che raccontano la vita di donne e uomini che hanno percorso o, come nel caso in questione, tuttora percorrono, il cammino della vita. Esistenze sicuramente ricche di emozioni ma che, nel caso in questione, non si avvicinano minimamente a quella di colui che sto per narrarvi.
Nereo Casarini, classe 1939, a ventun anni parte per la leva militare destinazione Bari; poi Trani nel Genio Pionieri. Qui incontra un Tenente che riconosce nella sua cadenza, un accento famigliare, Nereo infatti è di Correggio, il superiore di Modena. Una vicinanza geografica che gli garantisce un’attenzione particolare. “Cosa facevi prima di venire qui? “gli chiede il superiore, “Ho fatto il contadino per vent’anni! “; “Fa niente – replica il graduato. da oggi lavori con me in magazzino nel plotone comando!”. Da subito si instaura tra loro un rapporto di fiducia e di stima. Nel frattempo, i mesi di Car passano da due a tre e quelli di leva diventano 13.
Tutto sembra scorrere tranquillamente, quando all’improvviso un evento calamitoso cambia le cose: il terremoto di Benevento. Dopo tre giorni dall’arrivo nella cittadina, viene mandato nel borgo medievale di Molinara dove, badile in mano, libera insieme ad altri volontari le strade del paese. Doveva infatti transitare per le medesime il Presidente della Repubblica dell’epoca.
Dopo questa esperienza durata quattro giorni, torna in caserma, dove il Tenente in carica gli affida un altro incarico importante: ricevere le nuove reclute. Il suo compito è di organizzare le attività quotidiane, dall’adunata ai vari servizi. Un giorno, mentre compila dei moduli, una recluta vedendo nello stato di servizio “Ten Damiani- Gen Nereo Casarini” lo apostrofa: “Vorrei parlare con il Generale Casarini…”, Nereo per quanto fosse onorato, molto umilmente gli risponde: “Qui i soldati sono Genieri la cui abbreviazione è Gen.” “Allora tu sei un Anziano? Ma dove siamo capitati? Un anziano che comanda una compagnia?” Ribatte stupita la recluta. Nereo, infatti, pur non essendo un graduato, comandava ben 35 soldati. Nel dicembre del 1961 si congeda e inizia a lavorare come meccanico di precisione da Manzini elettropompe poi, a causa di un’allergia alla ghisa si licenzia e accetta di collaborare con un idraulico suo conoscente. Farà questo mestiere per 40 anni.
A questo punto porgo a Nereo qualche domanda.
Come ha vissuto l’esperienza del militare?
È stata molto formativa. Nel tempo mi ha fatto capire che ero portato sia per gestire le merci, sia per gestire le persone che si occupavano delle merci stesse”
Quindi non immaginava di avere quelle capacità?
“Non proprio, ho sempre lavorato e tanto, ma non mi ero mai trovato a dover gestire il lavoro di altre persone e dare loro ordini”
Quanto, secondo Lei, questa esperienza è stata determinante per il percorso che le si sarebbe prospettato nella sua vita?
“Quell’esperienza mi ha dato davvero tanto e insegnato molte cose; ero uno che aveva voglia di fare e soprattutto di imparare e quando hai queste qualità, diventi uno capace e gli altri se ne accorgono”.
Quest’ultima affermazione “…e gli altri se ne accorgono”, cattura subito la mia curiosità. Cosa avrà voluto dire con quelle parole Nereo?
Decido per un momento di non fare altre domande ma di lasciare che la sua voce mi trasporti lontano, ritrovandomi d’improvviso nel 2002 nel paese di San Giuliano di Puglia, in provincia di Campobasso, martoriato dal terremoto. Che assieme all’egoismo degli uomini e alle speculazioni economiche provocò il crollo della locale scuola Primaria e la morte di 27 bambini e della loro maestra
Nereo, già volontario dell’associazione di Protezione Civile Icaro di Correggio, era stato scelto per andare in soccorso alla popolazione.
Lì Nereo incontra il caposquadra Marte Iotti che subito si accorge di lui.
C’era carenza di idraulici. Nereo quindi si rivolge a Marte:” Che dici, mi faccio avanti?”. Marte senza esitare gli risponde “Certo!”.
Nereo allora prende coraggio, raggiunge altri volontari e dice: “Sono a vostra disposizione”.
Gli viene data un’auto e una radio. Con una persona che lo avrebbe affiancato per tutto il periodo.
La situazione era molto complessa. I servizi igienici erano in sofferenza. Bisognava agire in fretta. “Per andare in bagno ci volevano gli stivali” – racconta Nereo – le bombole di gas che erano in cucina gelavano, ho dovuto insegnare ai cucinieri a metterle nell’acqua per evitare che si congelassero il riduttore e i tubi”. Per tre giorni lavora alacremente allo scopo di mettere in funzione i servizi base del campo.
Quella per Nereo fu la prima vera esperienza in un’emergenza Nazionale di Protezione Civile.
Nel frattempo, si siede accanto a noi la moglie di Nereo, Deanna, che da quasi 51 anni, è accanto al marito “Non ho mai impedito a Nereo di andare, capivo che per lui era importante quello che faceva” ….
to be continued.
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.