Notiziario periodico a cura di Federico Bartoli e Laura Malaguti
Il calendario sismico italiano è costellato di anniversari di terremoti del passato.
Lo scorso 14 gennaio erano 50 anni dal terremoto del Belìce, in Sicilia occidentale, che nel 1968 ha svelato una zona sismica fino ad allora pressoché sconosciuta, Il terremoto del Belìce è stato il primo evento in Italia con una discreta copertura del telegiornale(a quel tempo c’era un unico telegiornale sui due canali della RAI, gli unici esistenti). In occasione di questo anniversario si può cominciare a fare qualche bilancio su cosa si è fatto o non si è fatto in Italia sul tema della riduzione del rischio sismico. In 50 anni ci sono stati in Italia 33 terremoti di magnitudo pari a 5.5 o maggiore; questi eventi hanno prodotto danni considerevoli al patrimonio edilizio e purtroppo quasi sempre vittime. A dire la verità, in Italia si hanno danni e vittime anche per magnitudo minori di 5.5, a causa della estrema vulnerabilità dei nostri edifici. Il conteggio delle vittime è atroce: siamo arrivati a 5000 vittime in 50 anni, di cui la maggior parte per i terremoti dell’Irpinia-Basilicata del 1980 (quasi 3000 morti) e del Friuli del 1976 (circa 1000 vittime). Si può fare il conto di quanto sono costati i terremoti all’Italia? Certamente non si può dare un valore economico alla vita umana: ha un valore inestimabile. Pensate a chi ha perso un famigliare…. Sappiamo però che se le nostre case fossero state resistenti al terremoto, quelle morti si sarebbero potute evitare, così come tutte quelle future, non sono infatti i terremoti che uccidono le persone, sono gli edifici. L’Italia ha un patrimonio edilizio tanto bello quanto vecchio, che spesso non conosce normativa sismica. Si dice che adeguare tutto il patrimonio costerebbe così tanto che è un’opera impensabile. E’ proprio vero? E’ quanto si è speso invece per le varie ricostruzioni? Esistono degli studi molto dettagliati compiuti dagli uffici della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica in occasione della predisposizione degli atti legislativi a seguito dei più forti terremoti recenti. Sono stati presi da lì i dati riassunti in questa tabella.
Nella tabella sono riportati i terremoti principali degli ultimi 50 anni e il totale è di oltre 125 miliardi di euro.
Considerando tutti i terremoti in 50 anni si stima una cifra tra 150 e 160 miliardi di euro. La tabella mostra anche che, ad esclusione del terremoto del Friuli del 1976, per tutti gli altri eventi il periodo di impegno finanziario è ancora pienamente attivo (per gli ultimi due terremoti in tabella si tratta delle cifre attualmente stanziate; sicuramente saranno necessari ulteriori provvedimenti di spesa se è vero che sui giornali si parla di oltre 15 miliardi di euro per l’Emilia e di oltre 20 miliardi di euro per la ricostruzione in Italia centrale).Quanti sono 150 miliardi di euro? Se lo scriviamo in un altro modo fa più impressione: 150.000.000.000 euro. Significa anche 3 miliardi all’anno. Oppure che ogni cittadino italiano, anche i neonati o anche chi vive in zona non sismica, ha sulle spalle un debito di 2500 euro.
Articolo da “Il costo dei terremoti in Italia” di Carlo Meletti – geologo responsabile del Centro Pericolosità Sismica dell’INGV
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